L’IBD è l’acronimo inglese di Infiammatory Bowel Disease e indica una malattia infiammatoria cronica, che si manifesta negli animali, e che non sembra avere una causa nota. Può colpire qualsiasi tratto dell’intestino e identificarla tempestivamente non è semplice. Vediamo quali sono i sintomi della malattia, come si sviluppa e quali sono le cure ad oggi disponibili.
Cos’è l’IBD nel cane e nel gatto
L’IBD nel cane come nel gatto è una malattia infiammatoria dell’intestino che prevede l’infiltrazione di organismi cellulari nella mucosa del piccolo e del grosso intestino. Si sviluppa in varie forme, e nella stessa parete cellulare possono essere presenti più tipi cellulari differenti. Si tratta di una patologia cronica, i cui sintomi possono avere una gravità diversa a seconda dei singoli casi.
CARTELLA CLINICA VETERINARIA
La cartella clinica veterinaria di DoctorVet consente di registrare e aggiornare informazioni importanti sulla salute del proprio animale, tra cui vaccinazioni, trattamenti periodici, diagnosi, prescrizioni, esami, referti e note cliniche. Attiva i promemoria per una gestione più facile ed efficace
Il veterinario può aggiornare la cartella clinica con nuove informazioni, prescrizioni o terapie, analisi, esami e referti, consentendo una migliore gestione della salute dell’animale, anche tramite i pratici promemoria.
Le cause della malattia infiammatoria (IBD)
Pur non essendoci ancora uno studio che determini il perché si presenti questa malattia in cani e gatti, ci sono delle cause ritenute probabili, le più comuni sono:
- Presenza di parassiti sull’animale
- Batteri
- Fattori ambientali
- Disordini psicosomatici, come stress che si ripete frequentemente o altri squilibri
- Allergie e intolleranze
- Predisposizione genetica dell’animale
- Effetti collaterali derivanti da farmaci, questo caso è più frequente nei cuccioli
L’IBD sembrerebbe derivare da una ridotta capacità, in cani e gatti, di tolleranza, da parte dell’organismo, di antigeni endogeni, alimentari e della propria microflora intestinale. Questo porta a un’infiammazione perenne delle pareti intestinali. La mucosa riduce le sue funzioni di barriera protettiva diventando permeabile e scatenando, così, la risposta immunitaria esagerata nell’animale a cose che prima passavano inosservate.
I sintomi dell’IBD nel cane e nel gatto
I sintomi generali dell’infiammazione (IBD) sono gli stessi sia nei cani che nei gatti, con qualche differenza specifica che può dipendere dalla razza. l’IBD non è da confondere con la gastroenterite, che è sempre un’infiammazione del tratto intestinale.
I principali sintomi del IBD sono:
- Diarrea
- Vomito
- Presenza di sangue nelle feci
- Dilatazione addominale a causa dell’accumulo di liquido nella cavità addominale
- Edema periferico, ovvero gonfiore degli arti
- Perdita di peso, che può raggiungere l’anoressia
- Apatia e cambiamenti d’umore
- Rumori addominali simili a gorgoglii
- Flatulenza
- Dolore addominale
Sintomi dell’IBD nel cane
Quando parliamo di sintomi IBD nel cane quello che si riscontra maggiormente è il vomito, che inizia con episodi sporadici per poi diventare sempre più frequente e preoccupante. Anche la diarrea è un altro sintomo che può arrivare a cronicizzarsi e ripresentarsi quotidianamente.
Le razze di cane più predisposte a questa malattia sembrano essere: il Pastore Tedesco, il Cocker Spaniels, lo Yorkshire Terriers e lo Shar-Pei che tende a sviluppare una forma di IBD particolarmente grave. In queste tipologie di cane si riscontrano come sintomi primari una mancanza di appetito, la diarrea cronica, la perdita consistente di peso e l’irritazione intestinale.
La patologia tende a comparire intorno ai sei anni, ma nei cani di grossa taglia è riscontrabile anche prima dei due anni.
Sintomi dell’IBD nel gatto
L’IBD nei gatti porta a: una maggiore inappetenza, perdita di peso, vomito che tende a presentarsi quotidianamente, diarrea e dimagrimento fino all’anoressia. Nei gatti di razza la patologia si presenta più frequentemente rispetto a quelli non di razza. Anche nei felini la patologia fa la sua comparsa intorno ai 6 anni d’età.
Trattamento della malattia infiammatoria IBD
Non esiste ancora un protocollo terapeutico standardizzato e questo rende complesso, da parte dei veterinari, riuscire a identificare subito la malattia nei nostri amici a quattro zampe. Sono recentemente nate però delle linee guida per la diagnosi e il trattamento di questo tipo di infiammazione cronica. Nella cura di questa patologia è necessario, prima di tutto, eliminare le cause collaterali che portano alla diarrea cronica ed effettuare i test serici per l’individuazione dei disordini gastrointestinali. Sia il cane che il gatto devono essere sottoposti a specifici esami endoscopici.
Il trattamento dell’IBD nel cane e nel gatto prevede sia un approccio dietetico che farmacologico. I primi sintomi su cui andare a lavorare sono il vomito, la diarrea e la perdita di peso, ovvero quelli più debilitanti.
Dieta da seguire in caso di IBD
La dieta nella cura dell’IBD è fondamentale. Il regime alimentare consigliato è quello ad esclusione, che consiste nell’eliminare, dall’alimentazione del gatto o del cane che soffrono di questa patologia, quegli alimenti che possono causare problemi all’intestino.
La dieta IBD cane e la dieta IBD gatto si equivalgono e prevedono in entrambi i casi alimenti che siano altamente digeribili e contengano pochi grassi, proteine ad alto valore biologico, Omega 3 e 6, fibre e Glutammine. Bisogna però prestare attenzione a non causare delle carenze di amminoacidi essenziali e a includere nell’alimentazione per la cura dell’IBD i probiotici, in grado di ridurre la riproduzione di batteri patogeni. Attenzione quindi alla scelta delle crocchette da integrare con alimenti ad hoc che assicurino all’animale tutti i nutrienti di cui ha bisogno.
Nell’alimentazione casalinga del gatto affetto da IBD dovrebbe esserci almeno un 35% di componente secca, che scende al 25% per i cani. Particolare attenzione nella dieta IBD va prestata anche ai grassi somministrati, che se da una parte aiutano ad aumentare la densità del pasto, dall’altro possono aggravare la diarrea. Infine, i carboidrati scelti devono contenere la minor quantità possibile di fibre e devono essere ben digeribili.
Sia i cani che i gatti quando avvertono fastidi all’intestino tendono a mangiare erba, questo causa ulteriori episodi di vomito che sarebbe meglio evitare, per non irritare ulteriormente la mucosa intestinale.
La terapia dell’IBD
Le terapie consigliate a cani e gatti in caso di IBD fanno ricorso a farmaci immunosoppressivi e antibatterici. In base alla gravità della malattia si fa ricorso a immunomodulatori naturali o sintetici, antibiotici e corticosteroidi, utili sia in caso di infezione al piccolo intestino che al grande.
I principali obiettivi della terapia scelta sono la stabilizzazione del peso dell’animale e il miglioramento dei sintomi gastrointestinali, per migliorare la vita del cane e del gatto e permettergli di ritrovare la giusta serenità.
CARTELLA CLINICA VETERINARIA
La cartella clinica veterinaria di DoctorVet consente di registrare e aggiornare informazioni importanti sulla salute del proprio animale, tra cui vaccinazioni, trattamenti periodici, diagnosi, prescrizioni, esami, referti e note cliniche. Attiva i promemoria per una gestione più facile ed efficace
Il veterinario può aggiornare la cartella clinica con nuove informazioni, prescrizioni o terapie, analisi, esami e referti, consentendo una migliore gestione della salute dell’animale, anche tramite i pratici promemoria.
FAQ – Domande e risposte sull’IBD del cane e del gatto
Sì, lo stress, soprattutto quello ripetuto e costante, è collegato alle cause psicosomatiche che possono causare l’IBD.
L’IBD nei cani e nei gatti si cura attraverso un insieme di approcci terapeutici, che comprende farmaci immunosoppressivi, antibiotici, antibatterici, cortisonici e dieta ad esclusione.
In caso di IBD nel cane e nel gatto è consigliabile non fargli mangiare l’erba, in quanto la sua ingestione potrebbe aumentare gli episodi di vomito.
Nei gatti e nei cani i sintomi più comuni di un disturbo intestinale sono: vomito, alitosi, diarrea, perdita di appetito e variazione di peso. Il consiglio è quello di rivolgersi al veterinario non appena si riscontra uno di questi sintomi.